Il presidente Tudisco offre autorizzazione condizionata alle azioni dei nuovi gestori
TERAMO – “E’ intenzione dimostrare quanto sia più importante il bene della comunità e delle sterili polemiche, prodigandosi a ricercare una soluzione che possa favorire il rilancio dell’azione della Gran Sasso Teramano e della Provincia, finalizzata a non danneggiare ulteriormente l’immagine dei Prati di Tivo, della Provincia di Teramo e della Regione Abruzzo, favorendo la riapertura degli impianti di risalita per il periodo invernale 2020/2021”. E’ il calumet della pace che il presidente dell’Asbuc, Paride Tudisco, offre al commissario liquidatore della società proprietaria degli impianti di risalita, che mette fine a una serie di polemiche sulla stazione sciistica e pone le basi per aprire all’aggiudicazione della gestione a un gruppo di imprenditori rappresentanti da un studio legale romano.
La nota dell’amministrazione separata dei beni di uso civico di Pietracamela, creditore di una somma di circa 170mila euro dalla Gst di cui è socia, arriva alla vigilia di una riunione in cui, domani pomeriggio, si dovrebbe apprendere anche della disponibilità della Provincia a cedere la propria quota del 51% delle quote azionarie agli imprenditori interessati.
Proprio in relazione a questa proposta Tudisco dà parere favorevole, giudicandola “complessivamente in maniera positiva, pur con qualche perplessità”: “Risulta palese come l’eventuale chiusura degli impianti di risalita nel prossimo periodo invernale, stante le trattative in atto, comporterebbe una ulteriore riduzione del valore delle quote azionarie in capo anche alla Asbuc – scrive il presidente –“.
Tudisco annuncia così il nulla osta temporaneo finalizzato alla riapertura degli impianti di risalita per il periodo invernale (e non per quello estivo successivo), condizionato dal fatto che “impianti e piste siano aperti al pubblico dall’8 dicembre”, dall’adozione di tutte le iniziative “utili per poter rimettere in funzione il sistema di innevamento artificiale, per garantire alla località e ai suoi operatori il funzionamento degli impianti di risalita anche in caso di scarso innevamento naturale”.
Il nulla-osta è condizionato anche al rilascio di “un’adeguata garanzia” da parte di chi si aggiudicherà la gestione degli impianti.